Gli indici Nikkei e TOPIX del Giappone hanno registrato una caduta di oltre l’8% ciascuno, segnando la peggior perdita del mercato azionario giapponese dal 1987. Entrambi gli indici sono diminuiti di circa il 20% rispetto ai loro massimi storici dell’11 luglio. Grandi case di trading come Mitsubishi, Mitsui e Co, Sumitomo e Marubeni hanno subito un calo di circa il 10% ciascuna.
Il crollo di quest’oggi è una continuazione della flessione di venerdì, quando il Nikkei e il TOPIX sono scesi rispettivamente del 5% e del 6%. Questo calo del mercato è probabilmente dovuto alla decisione della banca centrale giapponese di aumentare i tassi di interesse e ridurre gli acquisti di obbligazioni governative.
Lunedì lo yen è sceso al livello più basso contro il dollaro statunitense da gennaio 2024, toccando quota 142,77. Un yen forte esercita molta pressione sulle azioni giapponesi. Secondo Kelvin Tay, responsabile regionale degli investimenti presso UBS Global Wealth Management, “L’unico motivo per cui il mercato giapponese è stato così forte negli ultimi due anni è perché lo yen giapponese è stato molto, molto debole. Una volta che si inverte, bisogna uscire subito e penso che stiano uscendo tutti ora come risultato.”
Il Mercato Azionario Giapponese Migliorerà se i Tassi di Interesse Verranno Ridotti?
Anche il mercato statunitense potrebbe aver contribuito alla situazione attuale del mercato giapponese. La Federal Reserve è stata ambivalente sulla possibilità di ridurre i tassi di interesse negli Stati Uniti a settembre, come molti trader si aspettano. Questo potrebbe aver spaventato gli investitori, portandoli a una vendita di massa.
Secondo Kazuo Ueda, governatore della Banca Centrale Giapponese, “Se l’economia e i prezzi si muoveranno in linea con le nostre previsioni, continueremo ad aumentare i tassi di interesse.”
Questa situazione di crisi , unita ai venti di guerra in territorio islamico hanno afflito pesantemente anche il mercato delle criptovalute che ora aspetta intrepidamente l’apertura del mercato americano per vedere se la crisi peggiora maggiormente oppure vi saranno segni di sollievo.
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